La pizza mastunicola: storia e tradizione della pizza napoletana

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Origini della pizza mastunicola

La pizza mastunicola rappresenta un capitolo affascinante della storia culinaria napoletana, risalente probabilmente al Cinquecento. Questo piatto, considerato l’antenato della pizza moderna, era un disco di pasta condito con strutto, pepe, formaggio grattugiato e basilico. A differenza della pizza margherita, la mastunicola non prevedeva l’uso del pomodoro, rendendola un piatto bianco, semplice ma ricco di sapore. La sua preparazione era legata alle tradizioni popolari e alle risorse disponibili, rendendola accessibile a tutti.

Il legame con Mastro Nicola

Secondo la leggenda, il nome mastunicola deriva da Mastro Nicola, un panettiere di Napoli che, nel Cinquecento, avrebbe creato questa ricetta. La sua bottega si trovava in una zona centrale della città, dove si mescolavano le tradizioni culinarie e artigianali. Si narra che Mastro Nicola utilizzasse ingredienti semplici, ma di alta qualità, per creare un piatto che potesse soddisfare i palati dei napoletani. La storia di Mastro Nicola è avvolta nel mistero, ma rappresenta un legame profondo con la cultura gastronomica della città.

La riscoperta della mastunicola moderna

Oggi, la pizza mastunicola sta vivendo una rinascita grazie a pizzaioli come Franco Pepe, che hanno deciso di reinterpretare questa antica ricetta. Utilizzando ingredienti locali e tecniche tradizionali, Pepe ha creato una versione moderna della mastunicola, mantenendo intatti i sapori originali. La sua interpretazione prevede l’uso di Conciato Romano, un formaggio di pecora stagionato, e l’aggiunta di fichi freschi o confettura di fichi, che bilanciano la ricchezza del formaggio.

Questo approccio innovativo ha reso la mastunicola un piatto ambito, apprezzato sia dai locali che dai turisti.