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Il progetto I Racconti delle Radici, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si propone di esplorare la storia della cucina italiana attraverso le esperienze degli emigranti. Questo progetto è stato presentato durante l’ottava edizione della SCIM – Settimana della Cultura Italiana nel Mondo e si articola in una serie di iniziative, tra cui una web serie composta da dieci episodi, una mostra fotografica, un libro di ricette e due webinar.
Tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento, milioni di italiani hanno lasciato il proprio paese in cerca di opportunità all’estero, in particolare in America, Europa del Nord e Australia. Questa grande migrazione ha portato con sé non solo persone, ma anche un patrimonio culinario ricco di ricette e tradizioni. Le valigie degli emigranti erano spesso piene di ingredienti e ricette, simboli di una cultura che si voleva mantenere viva anche lontano dalla patria.
Il contatto con culture diverse ha dato vita a un sincretismo culturale che ha arricchito la cucina italiana. Le ricette tradizionali si sono mescolate con ingredienti e tecniche locali, dando origine a piatti inediti che raccontano la storia di un popolo in movimento. Questo fenomeno è stato studiato da esperti come Simone Cinotto e Massimo Montanari, che hanno analizzato come le tradizioni culinarie italiane si siano adattate e trasformate nel contesto internazionale.
Il progetto ha visto la partecipazione di nomi illustri nel campo della gastronomia e della storia, come Elisabetta Moro e Rodrigo D’Erasmo, che hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze. Le testimonianze di emigranti e discendenti, come quella di Lidia Bastianich, offrono uno spaccato autentico delle sfide e delle gioie legate alla cucina italiana all’estero. Queste storie non solo celebrano la tradizione, ma evidenziano anche l’importanza della cucina come strumento di integrazione e identità culturale.
Il progetto I Racconti delle Radici non è solo un viaggio nella storia della cucina italiana, ma anche un modo per riflettere sull’importanza della memoria e delle tradizioni in un mondo sempre più globalizzato. Attraverso le ricette e i racconti degli emigranti, si riscopre il valore della condivisione e della convivialità, elementi fondamentali della cultura italiana. Questo progetto rappresenta un omaggio a tutti coloro che, attraverso la cucina, hanno mantenuto vive le proprie radici, contribuendo a un patrimonio culinario globale.