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L’Italia, tradizionalmente legata alla cultura gastronomica e alla carne di alta qualità, si trova oggi di fronte a una sfida innovativa: la carne coltivata. Nonostante le resistenze politiche e culturali, un progetto all’avanguardia sta prendendo piede all’Università di Torino, dove i ricercatori di Cult Meat stanno sviluppando una tecnologia per la produzione di carne in laboratorio, promettendo di ridurre i costi e l’impatto ambientale associato alla produzione tradizionale.
Il progetto Cult Meat è stato avviato nel 2021 e ha già attratto l’attenzione di investitori e appassionati di sostenibilità. Grazie a una campagna di crowdfunding, i ricercatori hanno raccolto oltre 17.000 euro, superando l’obiettivo iniziale di 10.000 euro. Questo finanziamento consentirà di acquistare le linee cellulari necessarie per la fase finale del progetto, con l’ambizione di dimostrare la scalabilità della produzione di carne coltivata.
La ricerca si concentra sull’eliminazione dei fattori di crescita costosi e controversi, utilizzando tecnologie di evoluzione accelerata per selezionare cellule che crescono senza di essi.
Nonostante i progressi, la carne coltivata affronta ancora sfide significative. I costi di produzione rimangono elevati e la legislazione italiana è ancora incerta. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che, con l’adozione di energie rinnovabili e pratiche di riciclo dell’acqua, l’impatto ambientale della carne coltivata potrebbe essere notevolmente ridotto.
Inoltre, la crescente domanda di proteine sostenibili offre un’opportunità unica per il settore. Secondo le previsioni, il mercato globale della carne coltivata potrebbe raggiungere valori compresi tra 170 e 510 miliardi di euro entro il 2050, a condizione che vengano superati gli ostacoli normativi e politici.
Il futuro della carne coltivata in Italia appare promettente, grazie all’impegno di ricercatori e imprenditori.
La sperimentazione attuale si concentra su cellule suine, con l’obiettivo di sviluppare prodotti che possano competere con la carne tradizionale. I ricercatori di Cult Meat sperano di collaborare con aziende del settore per portare i loro risultati sul mercato, contribuendo così a una produzione di carne più sostenibile e meno impattante per l’ambiente. Con un crescente interesse da parte dei consumatori e un supporto politico adeguato, la carne coltivata potrebbe diventare una realtà nel panorama alimentare italiano nei prossimi anni.