Il marito di Liliana Resinovich lancia un appello per scoprire la verità sulla morte della moglie.
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Il caso di Liliana Resinovich continua a suscitare emozioni e interrogativi a Trieste. Sebastiano Visintin, marito della donna scomparsa nel gennaio 2022 e ritrovata cadavere nel parco dell’ex ospedale psichiatrico, ha lanciato un appello accorato attraverso le colonne del quotidiano Il Piccolo. Visintin chiede che le spoglie della moglie tornino a Trieste, per rispettare le sue volontà e darle finalmente pace. La richiesta arriva in un momento cruciale, dopo la scadenza per il deposito della nuova perizia medico-legale sul corpo di Liliana.
Il caso ha preso una piega inaspettata nel giugno 2023, quando il Gip del Tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, ha rigettato la richiesta della Procura di archiviare il caso, sostenendo la tesi del suicidio. Dainotti ha ordinato 25 nuovi accertamenti e ha riaperto le indagini, cambiando l’orientamento da sequestro di persona a omicidio. Questo cambiamento ha riacceso le speranze di giustizia per Visintin, che da tempo attende risposte chiare sulla morte della moglie.
Il percorso verso la verità è stato costellato di rinvii. La perizia, inizialmente prevista per dicembre 2024, è stata posticipata più volte, creando frustrazione e incertezza. Visintin ha espresso il suo disappunto per la mancanza di comunicazioni ufficiali riguardo ai ritardi, sottolineando che la situazione è diventata insostenibile. “Siamo ancora senza risposte”, ha dichiarato, evidenziando il suo desiderio di chiarezza dopo un anno di attese e incertezze. La perizia dovrebbe fornire indicazioni sulla data della morte di Liliana e sulla natura delle lesioni riscontrate sul suo corpo.
Visintin ha condiviso il suo stato d’animo, rivelando che non ha mai sposato una tesi specifica riguardo alla morte della moglie, preferendo affidarsi agli inquirenti. Tuttavia, la continua mancanza di risposte lo ha portato a vivere in uno stato di angoscia e confusione. “Se emergesse che Liliana è stata uccisa, ne sarei devastato”, ha affermato, esprimendo la sua incredulità di fronte all’idea che qualcuno possa aver voluto fare del male a una donna così gentile e rispettata.