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Il gurpi è un prodotto gastronomico affascinante, emblema della cultura sàmi, che ha guadagnato attenzione durante il Salone del Gusto. Questo salame, realizzato con carne di renna, rappresenta non solo un alimento, ma anche un modo di vivere in armonia con la natura. I Sámi, popolazione indigena che abita le regioni del Nord Europa, in particolare Svezia, Norvegia, Finlandia e Russia, hanno sviluppato nel corso dei secoli tecniche di allevamento e preparazione alimentare che riflettono un profondo rispetto per l’ambiente.
La preparazione del gurpi è un processo che richiede pazienza e attenzione. Dalla carne di renna, che viene utilizzata in ogni sua parte, si ricava questo salame unico. Gli ingredienti principali sono la carne avanzata da altre preparazioni, pezzetti di grasso e sale. Dopo aver mescolato gli ingredienti, l’impasto viene lasciato riposare per una notte, permettendo al sale di penetrare nelle fibre della carne.
Successivamente, si forma una grande polpetta, avvolta nella pelle dello stomaco della renna, e affumicata con legno di betulla per 6-7 ore. Questo metodo di affumicatura conferisce al gurpi un sapore inconfondibile e una lunga conservabilità, rendendolo un alimento ideale per i pastori durante le transumanze.
Oggi, il gurpi è considerato un simbolo della cucina di recupero e della lotta contro lo spreco alimentare. Preparato con avanzi di carne, è un esempio perfetto di come si possa valorizzare ogni parte dell’animale.
Sebbene tradizionalmente venisse cotto sulla brace, oggi è più comune prepararlo in padella con burro o grasso di renna. Gli accompagnamenti più diffusi includono purè, insalate e marmellate di frutti di bosco, che esaltano il sapore del salame. Nonostante il suo successo, il gurpi non è ancora facilmente reperibile in Italia, lasciando i gourmet in attesa di un produttore che decida di importarlo.