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La Direzione Nazionale di Controllo e Gestione (DNCG) ha rivelato un deficit di 1,2 miliardi di euro per la stagione in corso, un dato che mette in allerta l’intero panorama calcistico francese. Questo annuncio, effettuato dal presidente Jean-Marc Mickeler, segna un momento critico per i club di Ligue 1 e Ligue 2, già provati da perdite significative negli anni precedenti.
Il deficit attuale è il risultato di una combinazione di fattori.
In primo luogo, la maggior parte dei club non beneficia più dei ricavi generati da CVC, che avevano fornito un sostegno finanziario significativo negli anni passati. Nel 2022/23, i club avevano ricevuto circa 472 milioni di euro, cifra che è scesa drasticamente a 136 milioni di euro per il 2024/25. Inoltre, i diritti televisivi nazionali hanno subito un calo del 35%, mentre i diritti internazionali sono aumentati solo parzialmente, con un incremento del 80%.
Nonostante le difficoltà, la DNCG spera di ridurre il deficit a 500-600 milioni di euro per la stagione 2024/25, a patto che i club riescano a ottenere risultati positivi sul mercato dei trasferimenti. Tuttavia, il presidente Mickeler ha sottolineato che i club devono rivedere il loro modello economico, che attualmente si basa sulla vendita di talenti e sul controllo dei costi. La crisi economica e l’aumento dei costi operativi, come quelli energetici, complicano ulteriormente la situazione.
In un contesto così difficile, i club devono trovare nuove strategie per generare entrate stabili e sostenibili. La sfida è grande, ma è fondamentale per garantire la sopravvivenza e la competitività del calcio francese a livello internazionale.