Il conflitto tra il Carso e il Prosecco DOC: una questione di identità

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Il malessere dei viticoltori del Carso

Il 2024 si preannuncia come un anno difficile per i viticoltori del Carso, una regione storicamente legata alla produzione di vini di alta qualità. I segnali di malessere sono emersi già durante l’estate, intensificandosi a ottobre, quando i produttori hanno espresso il loro disappunto nei confronti del Consorzio del Prosecco DOC. La questione centrale riguarda la proposta di modifica del disciplinare di produzione del Prosecco, che include la menzione “Prosecco spumante Prosekar”, un termine che i viticoltori del Carso considerano una violazione della loro identità vinicola.

Le origini del Prosekar e le sue peculiarità

Il Prosekar è un vino spumante tipico del Carso, la cui produzione si basa su metodi tradizionali come la rifermentazione in bottiglia. Questa tecnica, nota anche come metodo classico, contrasta con il metodo Martinotti utilizzato per il Prosecco DOC. Inoltre, mentre il Prosecco può essere prodotto con un minimo dell’85% di uva glera, il Prosekar richiede almeno il 50% di glera, con l’aggiunta di altri vitigni locali.

Questa differenza non è solo tecnica, ma rappresenta anche un legame profondo con il territorio e la cultura vitivinicola del Carso.

Le reazioni dei viticoltori e la difesa della tradizione

La reazione dei viticoltori del Carso è stata immediata e decisa. Matej Skerlj, presidente dell’Associazione Vignaioli del Carso-Kras, ha espresso preoccupazione per la possibile appropriazione di un vitigno simbolo della regione. La vitovska, in particolare, è considerata un elemento identitario fondamentale per il Carso, e la sua inclusione nel Prosecco DOC è vista come una minaccia.

I viticoltori hanno anche contestato un recente reel pubblicato dal Consorzio del Prosecco, che promuoveva il Carso come parte della zona di produzione del Prosecco, suscitando indignazione per l’uso improprio delle tradizioni locali.

Il futuro del Prosecco e del Carso

La questione del Prosekar e le tensioni con il Consorzio del Prosecco DOC pongono interrogativi sul futuro della viticoltura nel Carso. I viticoltori chiedono rispetto per la loro storia e le loro tradizioni, sottolineando che il Carso non è solo un luogo geografico, ma una denominazione di origine con vini tipici che meritano di essere riconosciuti.

La situazione attuale richiede un dialogo costruttivo tra le parti per trovare un equilibrio che possa preservare l’identità di entrambe le regioni, evitando confusione tra i consumatori e garantendo la valorizzazione dei vini locali.