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Il Casizolu, che significa “piccolo formaggio”, è un prodotto caseario tipico della Sardegna, in particolare della zona del Montiferru. Questo formaggio, realizzato con latte di vacca della razza sardo modicana, si distingue per la sua lavorazione artigianale e per la sua storia affascinante. La tradizione vuole che la produzione di questo formaggio fosse principalmente un compito femminile, con le donne che si occupavano della lavorazione a casa, seguendo attentamente ogni fase del processo.
La cura e l’attenzione dedicate alla produzione del Casizolu sono paragonabili a quelle riservate a un bambino, da cui deriva il suo nome.
La produzione del Casizolu inizia con la mungitura delle vacche e la lavorazione del latte appena munto. Il latte viene riscaldato e addizionato con caglio di vitello, dando vita alla cagliata. Dopo un periodo di riposo e acidificazione, la cagliata viene filata, un processo che richiede abilità e esperienza.
La filatura avviene a mano, e le forme vengono modellate in porzioni di circa 2 kg. La chiusura della forma, che avviene rimboccando l’impasto in eccesso, rappresenta un marchio distintivo per ogni produttore, rendendo ogni Casizolu unico.
Il Casizolu si presenta con una pasta leggermente occhiata e un colore che varia dal giallo paglierino all’arancione, a seconda della stagionatura. Al naso, il formaggio emana profumi di erba, latticello e note boschive.
Al palato, offre una buona persistenza e un sapore che si evolve con il tempo. La stagionatura può durare fino a un anno, durante il quale il formaggio viene appeso a stagionare in ambienti freschi e ventilati. Questo processo conferisce al Casizolu una buccia liscia e lucente, che è fondamentale per la sua qualità finale.
In cucina, il Casizolu è un formaggio estremamente versatile. Può essere gustato al naturale, abbinato a miele locale e verdure di stagione, oppure utilizzato in piatti più complessi come lasagne, sformati e gateau di patate.
La sua capacità di fondere e gratinarsi lo rende ideale anche per la pizza. Inoltre, i formaggi più stagionati possono essere grattugiati per arricchire piatti e minestre. Un piatto tradizionale è s’abbagasu, un brodo di formaggio preparato con l’acqua di lavaggio della cagliata, che rappresenta un perfetto esempio di come ogni parte della lavorazione venga valorizzata.