Il benessere dei polli in Italia: un problema da affrontare

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Introduzione al benessere avicolo in Italia

Il benessere degli animali da allevamento, in particolare dei polli, è un tema di crescente importanza in Europa e nel mondo. Tuttavia, l’Italia si trova in una posizione critica, come evidenziato dal recente report annuale di The Peking Order (TPO). Questo studio ha rivelato che il nostro paese occupa l’ultimo posto in Europa per quanto riguarda le condizioni di allevamento dei polli destinati al consumo nel settore del fast food.

Con un punteggio di appena 14%, l’Italia condivide il primato negativo con la Romania, ma con un calo più significativo rispetto all’anno precedente.

Analisi del report TPO

Il progetto TPO, attivo dal 2019, si propone di analizzare e migliorare le condizioni di allevamento dei polli broiler, concentrandosi in particolare sui marchi di fast food. Nel 2024, l’analisi ha coinvolto 75 aziende provenienti da vari paesi europei, tra cui Francia, Germania, Polonia e Spagna.

In Italia, sono state esaminate sette aziende di spicco: IKEA, Burger King, McDonald’s, Starbucks, KFC, Subway e Autogrill.

Criteri di valutazione e risultati

La valutazione delle aziende si basa su criteri stabiliti dallo European Chicken Commitment (ECC), che considera variabili come la densità di allevamento, le razze utilizzate, l’arricchimento ambientale e i metodi di stordimento. I risultati sono allarmanti: mentre aziende in Francia e Germania raggiungono punteggi rispettivamente del 36% e 33%, le aziende italiane mostrano una mancanza di impegni concreti per migliorare il benessere dei polli.

Solo IKEA ha pubblicato un impegno formale per ridurre la sofferenza degli animali, mentre altre aziende, come Subway, hanno addirittura registrato un regresso nelle loro pratiche.

Implicazioni per i consumatori e il futuro

Le classifiche come quella di TPO possono sembrare poco rilevanti per i consumatori, ma sono fondamentali per evidenziare le criticità del sistema di allevamento avicolo in Italia. È essenziale che i consumatori siano informati sulle condizioni in cui vengono allevati gli animali, poiché questo può influenzare le loro scelte di acquisto.

La speranza è che, con una maggiore consapevolezza, si possano avviare cambiamenti significativi nel settore. Solo così si potrà garantire un futuro migliore per i polli e un’alimentazione più etica per i consumatori.