Scopri i dolci di Carnevale napoletani, un'esplosione di sapori e tradizione.
Argomenti trattati
Il Carnevale a Napoli è un momento di festa e convivialità, e i dolci che accompagnano questa celebrazione sono un vero e proprio patrimonio gastronomico. Tra le prelibatezze più amate ci sono le chiacchiere, le graffe e il migliaccio, ognuna con una storia e una tradizione che le rendono uniche. Questi dolci non solo deliziano il palato, ma raccontano anche la cultura e le usanze di una città che vive di tradizioni culinarie.
Le chiacchiere, conosciute anche come “frappe” o “bugie”, sono il dolce per eccellenza del Carnevale napoletano. La loro origine è avvolta nella leggenda, si narra che siano state create per la regina Margherita di Savoia, che desiderava un dolce da gustare durante i pomeriggi a corte. La preparazione delle chiacchiere prevede un impasto fritto, reso unico dall’uso dello strutto e dall’aroma di anice.
Servite con il sanguinaccio, una crema dolce al cioccolato, queste delizie sono un must per chiunque voglia immergersi nella tradizione partenopea.
Le graffe, spesso confuse con le ciambelle, sono un’altra specialità del Carnevale napoletano. La loro forma caratteristica, con le estremità incrociate, le rende inconfondibili. L’impasto, a base di farina, latte, uova e burro, viene lievitato e fritto, dando vita a un dolce leggero e friabile.
Alcuni preparano le graffe con l’aggiunta di patate, che le rendono ancora più morbide. Gustate con crema chantilly o crema spalmabile alla nocciola, le graffe rappresentano un vero peccato di gola.
Il migliaccio è un dolce che affonda le radici nella tradizione culinaria napoletana, risalente al Medioevo. Originariamente preparato con il miglio, oggi viene realizzato con semolino, ricotta e scorze d’arancia. La sua consistenza morbida e il sapore avvolgente lo rendono perfetto non solo per il Carnevale, ma anche per le festività pasquali.
Spesso chiamato “sfogliata” per la sua somiglianza con un altro dolce tipico, il migliaccio è un esempio di come la cucina tradizionale possa evolversi mantenendo intatti i sapori del passato.