Argomenti trattati
Quando si parla di riso, molti pensano a un alimento semplice e versatile, ma la realtà è che la scelta della varietà giusta può fare la differenza tra un piatto mediocre e uno straordinario. Il riso è composto principalmente da amido, che si divide in due categorie: amilosio e amilopectina. Queste due strutture influenzano notevolmente il risultato finale della cottura. Ad esempio, i risi con un alto contenuto di amilosio tendono a mantenere i chicchi ben separati, rendendoli ideali per insalate e piatti freddi, mentre quelli con un basso contenuto di amilosio rilasciano più amido, risultando perfetti per risotti e dolci.
In Italia, esistono diverse varietà di riso classico, come Arborio, Carnaroli e Vialone Nano, che sono particolarmente apprezzate per le loro caratteristiche uniche. Questi risi sono noti per la loro capacità di assorbire i condimenti e di mantenere una consistenza perfetta durante la cottura. La legge del mercato interno ha introdotto normative che garantiscono la qualità e l’autenticità di queste varietà, permettendo ai consumatori di riconoscerle facilmente grazie all’etichetta “classico”.
Questo è un aspetto fondamentale per chi desidera preparare piatti tradizionali italiani, come il risotto, in modo autentico.
Per preparare un riso in bianco che sia sgranato e ben cotto, è importante seguire alcune semplici regole. Innanzitutto, è consigliabile utilizzare risi lunghi B, che sono ideali per questa preparazione. La proporzione di acqua da utilizzare è di 1/2 litro per ogni 100 grammi di riso. Una volta portata l’acqua a ebollizione, è fondamentale salarla e aggiungere il riso, mescolando bene.
La cottura deve avvenire a fuoco dolce per circa 15-16 minuti, fino a raggiungere una consistenza al dente. Infine, per un tocco di sapore, si può aggiungere una noce di burro o un filo d’olio extravergine d’oliva, insieme a una generosa spolverata di parmigiano grattugiato.