Si è spento il giorno 23 febbraio a Verona Giorgio Gioco, il celebre cuoco del ristorante 12 Apostoli: aveva 94 anni.
Non era solo un chef – anche se lui a questo termine preferiva semplicemente “cuoco” -, ma era anche un letterario, grande conoscitore della tradizione culinaria veronese e del territorio. Il ristorante era un’eredità del padre ed andava avanti da ormai quattro generazioni, era diventato un tempio della ristorazione italiana ottenendo due stelle Michelin.
«Muso duro e bareta fracà» era lo spirito che ha accompagnato Giorgio Gioco per tutta la sua vita: rimboccarsi le maniche, non sprecare tempo e fare la faccia di colui che vuole arrivare a tutti i costi a raggiungere il proprio obiettivo.
La scritta ha sempre preso il posto della classica lista del menu fuori dal ristorante 12 Apostoli. L’uomo era un oste generoso, che non faceva mai uscire i suoi ospiti prima di aver fatto loro assaggiare il vino più buono della sua cantina.
Grande appassionato di arte, letteratura e cultura, nel 1968 Giorgio Gioco aveva deciso di fondare il premio letterario 12 Apostoli, con la spinta di amici intellettuali di gran rilievo nazionale, tra cui Cesare Marchi, Indro Montanelli, Giiulio Nascimbeni ed Enzo Biagi.
Nel mese di settembre dello scorso anno gli era stato attribuito il Premio Castellano di Villafranca 2018, conferito dalla Confraternita del Castellano di Villafranca come chef di fama internazionale, ma anche come poeta, umanista, amante della cultura, custode delle più antiche tradizioni veronese ed espressione pura della cultura in tavola.
Giorgio Gioco era inoltre uno dei padri fondatori della Fiera del Riso di Isola della Scala, dove era anche divenuto cittadino onorario.
In occasione del suo decesso, l’ente gli ha voluto riservare un commovente saluto: «Caro Giorgio, buon viaggio. Nella nostra Fiera c’è la tua passione, nella nostra ricetta all’Isolana il tuo sapere, nel nostro riso l’amore che hai sempre avuto per la tua terra e per ciò che di buono produce. Sei stato guida e maestro. Insostituibile. Condoglianze da tutti noi alla famiglia Gioco».
Anche Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, ha voluto mandare l’ultimo saluto a Giorgio Gioco, ricordandolo come un straordinario interprete della cultura e della tradizione culinaria veronese e veneta che grazie alle sue conoscenze, alla sua maestria e alla sua passione per l’arte e la poesia ha trasmesso tantissimi valori.
Il suo ristorante è ormai ritenuto uno dei simboli per eccellenza del territorio veneto.
La famiglia del celebre cuoco e letterario ha fatto sapere che si potrà salutare Giorgio Gioco per l’ultima volta martedì 26 febbraio alle ore 10 presso la chiesa di Sant’Eufemia.