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Le ghiande, spesso sottovalutate, sono un alimento ricco di proprietà nutritive e possono essere un’aggiunta preziosa alla nostra dieta. Questi frutti, provenienti dalle querce, sono stati consumati per secoli da diverse culture, in particolare dai nativi americani, che sapevano come trattarli per eliminarne il tannino, rendendoli commestibili. Oggi, le ghiande stanno guadagnando popolarità come superfood, grazie ai loro numerosi benefici per la salute.
Per poter gustare le ghiande, è fondamentale seguire un processo di preparazione accurato. Innanzitutto, è necessario raccoglierle durante una passeggiata nei boschi. Una volta a casa, le ghiande devono essere bollite più volte, cambiando l’acqua fino a quando non diventa limpida. Questo passaggio è cruciale per rimuovere il tannino, responsabile del sapore amaro. Dopo la bollitura, le ghiande devono essere asciugate e lasciate seccare all’aria aperta. Successivamente, si possono pelare, tostare in forno fino a doratura e macinare fino a ottenere una farina fine.
La farina di ghiande è un ingrediente versatile che può essere utilizzato in molte ricette. Può essere mescolata con farina bianca per preparare biscotti e torte, oppure unita alla farina di mais per creare una polenta innovativa. Inoltre, le ghiande possono essere spezzettate e aggiunte a stufati di carne o insalate fresche per un tocco croccante. Un’idea originale è sostituire le arachidi con le ghiande per preparare un delizioso burro di ghiande.
Infine, le ghiande possono essere utilizzate per creare una salsa per condire la pasta, mescolandole con salsa di soia, olio d’oliva e parmigiano reggiano.
Le ghiande sono un’ottima fonte di fibre, proteine, carboidrati, sali minerali e vitamine del gruppo B. Grazie al loro alto contenuto di antiossidanti, possono contribuire a proteggere il cuore e favorire la digestione. Inoltre, essendo prive di glutine, rappresentano un’alternativa ideale per chi soffre di celiachia.
Con l’aumento della consapevolezza riguardo ai superfood, le ghiande potrebbero presto diventare un alimento di riferimento anche in Europa, come già avviene in Corea del Sud.