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Cosa mangiano i bambini al nido? Pedagogia, educazione, salute: il momento del pranzo è importantissimo sotto molti punti di vista.
Cosa mangiano i bambini al nido?
Il momento del pasto è uno dei tanti momenti della giornata all’asilo nido dei bambini oggetto di riflessioni da parte degli adulti, genitori e personale dell’asilo nido stesso perché quello del pranzo è si un momento della giornata del bambino delicato, cui prestare molta attenzione, soprattutto se ci si trova nella condizione in cui il bambino deve vivere questo momento fuori casa.
Ecco perché, dunque, il momento del pranzo non è da considerarsi come momento cui prestare attenzione solo dal punto di vista educativo, ma piuttosto ne va presa in esame la sua importanza all’interno del percorso pedagogico.
Il pranzo per tutti i bambini, ma soprattutto per quelli molto piccoli (in età compresa tra pochi mesi e tre anni), rappresenta un momento di importante relazione tra loro e gli adulti, generalmente se il bambino non va al nido vive questo momento come un momento di intimità con la mamma che gli sta vicino, gli da la pappa e vive con lui il pranzo.
Ecco allora che si rivela estremamente importante creare attorno al piccolo che va al nido – e quindi che non può vivere questo delicato momento della giornata con la mamma (o con altro famigliare se la mamma non è presente) – un ambiente che sia il più accogliente, tranquillo e sereno possibile.
Per far questo all’asilo nido è creato un ambiente per lo svolgimento del pranzo caratterizzato proprio da serenità e nel quale la comunicazione messa in atto dal personale responsabile non contempla la fretta e l’ansia, ciò mediante strategie educative quali:
Dato l’alto livello di intimità che si raggiunge solitamente durante il momento della pappa dei bambini molto piccoli, è ancora più importante che i piccoli ospiti dell’asilo nido siano seguiti nel momento del pasto nel rispetto di questa intimità che, per ovvi motivi, non possono avere con la propria mamma o famigliare, ma che possono vivere al nido in forma diversa da quella casalinga sempre e comunque nel rispetto dei propri tempi, ritmi, cambiamenti che ogni giorno si presentano lungo il percorso di crescita del bambino, soprattutto durante la delicata fase dello svezzamento che, talvolta, coincide proprio con l’ingresso al nido.
Indispensabile al fine della buona gestione di questo momento è il rapporto di collaborazione non solo tra tutti gli operatori coinvolti in questo momento, ma soprattutto tra operatori del nido e genitori: più questo rapporto è basato sulla collaborazione costruttiva da parte di tutti, meglio il bambino potrà vivere il pasto all’asilo, superando le varie prove e problematiche che potranno presentarsi sul suo percorso di crescita.
I bambini più grandi, invece, vivono in genere il momento del pranzo come un momento di scoperta, di sperimentazione di loro stessi e del loro desiderio di autonomia.
È, infatti, durante la pappa che i piccoli esploratori mettono in atto le proprie capacità, il proprio “saper fare da soli” che poi si traduce come strumento per far uscire la propria personalità.
I bambini durante la pappa sperimentano esprimendo la propria volontà di fare da soli, di scoprire la pappa toccandola con le mani, di provare a mangiare da soli, prima con le mani, poi piano piano utilizzando anche quei singolari strumenti che prima usava l’adulto per imboccarli e che, quindi, si rivelano utili anche a lui per portarsi alla bocca il cibo, quindi assaggiare e poi mangiare.
Il rispetto dei tempi di ogni bambino anche nella sua fase di scoperta durante la pappa è fondamentale ancora (e lo sarà sempre) perché gli consente di sviluppare la propria personalità a modo suo, il tutto sempre nell’ambito della conoscenza.
La scoperta del cibo implica piano piano un avanzamento del bambino nel campo della conoscenza, perché anche attraverso la pappa il piccolo scopre e impara a conoscere colori, sapori, odori, consistenze, il tutto con curiosità, piacere, gioco.
Naturalmente, la scoperta del cibo non porta con sé solo emozioni e sensazioni positive, ma può naturalmente far uscire timori e rifiuti del bambino verso cibi che non conosce.
In questo caso si rivela estremamente importante e decisivo il buon approccio al cibo che viene trasmesso al bambino nelle fasi iniziali dello svezzamento, durante le quali si costruisce il suo rapporto (anche futuro) col cibo e, allo stesso modo, si pongono le basi per la sua salute e il suo benessere psico-fisico.
Gli aspetti nutrizionali, qualitativi e quantitativi dell’alimentazione del bambino non devono mai essere trascurati e questo sin dall’inizio della sua vita, promuovendo quanto più possibile un modo di mangiare sano e corretto. Questo diventa però fondamentale quando il piccolo deve vivere il pranzo all’interno di una struttura come l’asilo nido che, prima di ogni altro, riveste un ruolo educativo.
Allo stesso modo e per le stesse motivazioni non possono essere trascurati, dalla struttura nido stessa, gli aspetti igienici che garantiscono la sicurezza del pasto e il fatto che il mangiare, oltre ad una necessità, rappresenta anche un piacere.
Per rispondere alla domanda “Cosa mangiano i bambini al nido?” bisogna, dunque, considerare che il compito della struttura asilo nido è quello di preparare dei pasti che dovranno stimolare la voglia di mangiare dei bambini e, allo stesso modo, educarne il gusto, secondo regole nutrizionali ed igienico-sanitarie precise che la struttura deve assolutamente rispettare.
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Pertanto il pasto (pranzo) per i piccoli ospiti del nido sarà composto da:
I menu e le tabelle dietetiche sono sviluppati sulla base tenendo in considerazione le indicazioni dei LARN, cioè dei livelli di assunzione raccomandati per la popolazione italiana dall’Istituto Nazionale della Nutrizione e secondo due diverse fasce di età: bambini al di sotto dei 12 mesi (6-9 mesi e 9-12 mesi) e bambini da 1 a 3 anni, secondo le indicazioni del pediatra.
I menu proprosti sono stagionali, differenziati in quattro settimane invernali e 4 settimane estive, a rotazione. In genere i menu invernali coprono il periodo compreso tra novembre e marzo e quelli estivi tra aprile e giugno e tra settembre e ottobre.
I menu sono, solitamente, ispirati al modello mediterraneo nel quale vengono privilegiati i cereali, i legumi, la frutta, la verdura cui si integrano carne, pesce, uova, formaggi. Sono, inoltre, previsti piatti unici di cereali e legumi sempre accompagnati però da pane, verdura e frutta per rendere i pasti più equilibrati e completi. I secondi piatti, invece, sono alternati settimanalmente con pietanze che vanno a coprire i fabbisogni nutrizionali dei bambini.
La legge prevede che non vengano somministrati alimenti contenenti organismi geneticamente modificati (O.G.M.), ma che si preferiscano quelli derivati da coltivazione biologica. Tuttavia, data la difficoltà di approvvigionamento di questi alimenti sono forniti prodotti biologici come latte, burro, yogurt, mozzarella, pane, pasta, farina, orzo per minestra, orzo solubile, uova fresche, riso, etc.
I piatti preparati all’asilo nido devono essere presentati con cura, disponendo il cibo proposto in modo tale che il loro aspetto, il loro odore e la loro consistenza risveglino l’appetito, invoglino il bambino a scoprire, a sperimentare sapori nuovi e consistenze diverse, perché mangiare deve essere un piacere ed è fondamentale educare i bambini a vivere il momento del pasto in modo piacevole.
In conclusione è possibile affermare che il momento del pranzo è importantissimo sotto molti punti di vista, è un momento di socializzazione, educativo, di crescita che fa parte “a pieno titolo” del percorso pedagogico del bambino, soprattutto se questo suo percorso inizia molto presto con l’esperienza dell’asilo nido.
La collaborazione tra genitori ed educatori tutti della struttura asilo nido è fondamentale: chiedersi cosa mangiano i bambini al nido è normale e lecito da parte di ogni genitore che lascia il figlio al nido, ma non basta. Occorre anche partecipare attivamente alla buona riuscita del processo educativo e pedagogico del proprio bambino, affiancando gli operatori del nido.