Scopri l'allarmante contaminazione da PFAS nel vino europeo.
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Recenti studi hanno rivelato la presenza di PFAS, noti come “inquinanti eterni”, in tutti i campioni di vino esaminati. Queste sostanze chimiche, caratterizzate da una straordinaria longevità, sono state associate a gravi problemi di salute, inclusi tumori. La ricerca condotta da Pan Europe ha analizzato 49 bottiglie di vino provenienti da dieci Paesi produttori, evidenziando una contaminazione significativa da acido trifluoroacetico (TFA), un sottoprodotto persistente dei PFAS.
I risultati dello studio sono preoccupanti: i livelli di TFA in alcuni campioni superano di oltre 100 volte quelli riscontrati nell’acqua potabile. La concentrazione mediana di TFA si attesta a 110 microgrammi/litro, con picchi che raggiungono i 320 microgrammi/litro nelle vendemmie più recenti. Helmut Burtscher-Schaden, della ONG Global 2000, ha avvertito che questo accumulo di TFA nelle piante potrebbe portare a un’assunzione di sostanze chimiche attraverso il cibo ben superiore a quanto si possa immaginare.
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è che prima del 1988 non sono state riscontrate tracce di TFA nei campioni analizzati. Tuttavia, a partire dal 2010, si è registrato un aumento significativo della contaminazione. Questo cambiamento è stato collegato alla firma del Protocollo di Montreal, che mirava a proteggere lo strato di ozono. Ironia della sorte, l’adozione di questo protocollo ha portato all’uso di gas fluorurati che emettono TFA, coincidente con l’aumento dell’uso di pesticidi PFAS.
Le ONG e gli esperti chiedono un approccio precauzionale per affrontare questa problematica. Recenti studi hanno dimostrato che il TFA può avere effetti dannosi sullo sviluppo fetale, suggerendo una tossicità riproduttiva. È fondamentale che i consumatori siano informati riguardo alla contaminazione da PFAS nel vino e che vengano adottate misure per ridurre l’esposizione a queste sostanze chimiche nocive.