Come cucinare gli edamame: consigli e idee

Condividi

Con l’incedere della globalizzazione, anche il panorama culinario mondiale ha potuto diversificarsi e soprattutto miscelarsi con ingredienti esotici.

Gli edamame rappresentano bene la spinta globalistica culinaria che dall’Oriente si è portata in Europa, diventando un simbolo del “finger food” o del classico aperitivo. Gli edamame altro non sono che fagioli di soia, ancora custoditi nel baccello e non pienamente maturi. Il fatto che siano ancora avvolti dal baccello ne conserva la morbidezza al tatto e alla degustazione, una volta inseriti in bocca.

Gli edamame si prestano a diversi tipi di ricette e rappresentano un esempio di “super food” ovvero di un cibo ipocalorico e assolutamente salutare, dal momento che può vantare diverse proprietà nutrizionali.

Infatti, sono molto spesso inseriti in diete ipocaloriche e riequilibranti, in quanto molto ricchi di acqua e sali minerali. Come se non bastasse, gli edamame abbondano di isoflavoni, la cui assunzione costante impedisce lo svilupparsi di diversi tipi di cancro, tra cui quello alla prostata e quello alla mammella. Non solo dunque gli edamame si prestano bene come cibo di aperitivo da consumare con gli amici ma addirittura possono vantare queste sorprendenti proprietà nutrizionali.

Come cucinare gli edamame

Essendo gli edamame dei fagioli di soia e dunque dei legumi, vanno cucinati allo stesso modo di come si cucinerebbero altri tipi di legumi, come lenticchie e piselli.

Si trovano in commercio, specie nei mercati europei, spesso congelati, per cui è dapprima necessario farli scongelare e solo in un secondo momento procedere a farli bollire, in abbondante acqua non molto salata.
Se invece si riesce a disporre di edamame freschi, è parimenti necessario farli bollire prima di consumarli facendo però attenzione al tempo di cottura.

Gli edamame vanno tenuti in acqua bollente pochi minuti ed è buona norma non superare i dieci minuti di cottura, che porterebbero i baccelli a sfaldarsi compromettendo poi il sapore dei fagioli.

Qualora vengano posti in ebollizione freschi, è consigliabile aggiungere una manciata di sale grosso una volta rimossi dall’acqua, per rinforzarne il sapore.

Generalmente, nei Paesi orientali dai quali provengono, gli edamame sono consumati all’interno di zuppe fredde accompagnati da altre verdure tipiche, come i cavoli giapponesi o la verza.

Nulla toglie, però, che gli edamame possano anche essere inseriti all’interno di zuppe calde, guarnite con del pane croccante e dell’olio extravergine di oliva, andando a mimare il cosiddetto “washoku” orientale.

Un altro modo assai gustoso di cucinare gli edamame è di arrostirli in forno: il procedimento è assai semplice e prevede di sgusciare i fagioli dai loro baccelli, miscelarli con olio e disporli in una teglia da forno, aggiungendovi sopra del sale o altre spezie a gradire.

Quaranta minuti nel forno a 200 gradi possono bastare per avere dei fagioli di soia croccanti, gustosi leggermente speziati.

Due ricette sfiziose

Gli edamame costituiscono sicuramente un ingrediente assai versatile ed è per questo che ci si può ingegnare a trovare delle ricette in cui possono essere inseriti in tutta tranquillità.

Innanzitutto, è possibile provare l‘insalata di edamame: dopo aver sgusciato e bollito i fagioli di soia, è solo necessario inserirli in una ciotola con cavolo nero, verza, peperoni, ceci e un’emulsione di olio e aceto per poter gustare un piatto rapido, squisito e salutare.

Per chi invece adotta una dieta vegana, è consigliabile preparare degli hamburger a base di edamame; il procedimento è assai semplice e prevede solo pressare i fagioli di soia a forma di cerchio e inserirli poi in una padella con un filo di olio, fino a ottenere la classica forma dell’hamburger. Un piatto succulento e veloce. Provare per credere.