Argomenti trattati
Il cavolfiore è un comunissimo ortaggio, ma più precisamente è una particolare varietà di “brassica oleracea”, caratterizzato dalla sua tipica infiorescenza, comunemente chiamata testa o palla.
Può essere bianca, verde o violetta ed è la parte commestibile dell’ortaggio.
Questo tipo di ortaggio è originario del Medio oriente e pare che sia stato introdotto in Europa proprio dagli antichi romani. Il cavolfiore, come quasi tutti gli altri ortaggi commestibili, può essere mangiato in diversi modi, ad esempio cotto oppure bollito oppure può essere impiegato nella preparazione di altri piatti. Vedremo ora come bollire un cavolfiore.
Al momento dell’acquisto del cavolfiore, dovrai controllare le foglie esterne: devono essere croccanti e aderenti alla testa, che deve essere grossa e priva di macchie scure. Le cimette devono essere ben chiuse. Le foglie sono rivestite da una patina bianca che tende a scomparire via via che il cavolfiore perde freschezza. Pertanto se il cavolfiore è schiuso non acquistarlo, significa che è troppo maturo!
La prima cosa da dire subito riguardo alla bollitura del cavolfiore è che essendo un ortaggio pieno di proprietà, durante la sua cottura diffonde un odore un po’ sgradevole, ma questo non ci deve fermar dal bollire il cavolfiore perché è molto buono ed è un ottimo contorno, soprattutto invernale.
Bisogna tenere presente, poi, che il cavolfiore necessita di molta acqua per essere cotto al meglio e che, se è cotto al vapore, il cavolfiore manterrà appieno le sue proprietà in quanto, questo tipo di cottura non altera le proprietà degli alimenti: è così una ricca fonte di vitamine e sali minerali. E’ anche un ottimo antiossidante, antitumorale e antinfiammatorio oltre ad essere un perfetto depurativo completamente naturale.
Per dare dei numeri, ci vogliono all’incirca 15 minuti di cottura per un cavolfiore che pesa meno di 1 kg circa e per uno che invece pesa 1 kg e poco più ci vogliono all’incirca una ventina di minuti, comunque meno di una mezz’ora.
Tenete presente poi che il cavolfiore è molto light: circa 25 calorie ogni 100 grammi.
Del cavolfiore si mangiano solo le infiorescenze ma i gambi e le foglie possono essere usati nelle vellutate, per fare il dado o il brodo.
Per evitare che la casa si riempia di odore di cavolo, appoggia sul coperchio un batuffolo di cotone (vanno bene anche i dischetti per struccarsi) imbevuto di alcool. Oppure metti all’interno della pentola di cottura della mollica di pane imbevuta di aceto.
La stagionalità del cavolfiore è da ottobre ad aprile. Una volta acquistato, avvolgilo in un sacchetto di carta e mettilo in frigo nel reparto verdure. Non far passare più di 4 giorni prima di cuocerlo e una volta cotto, consumalo subito.
Se lo si vuoi congelare prima dovrai lessarlo al dente in acqua acidulata con qualche goccia di limone, scolarlo e dividerlo in cimette. In questo modo potrai conservarlo anche per 1 anno. L’acqua di cottura del cavolfiore, ricca di zolfo, è ottima per la cura degli eczemi e delle infiammazioni in genere.
Per evitare che ingialliscano troppo le cimette, metti nell’acqua di cottura qualche fettina di limone.