Esistono degli alimenti che non devono mai essere riscaldati.
Non tutti, però, sono a conoscenza di questo fatto. Andiamo, quindi, a conoscere quali sono i cibi che rilasciano delle tossine se vengono riscaldati.
Quali sono i cibi da non riscaldare mai? La notizia è rimbalzata all’attenzione dell’opinione pubblica da poco, creando davvero scalpore. E’ stato l’Independent che, per la prima volta, ha pubblicato dei dati precisi grazie al dipartimento del Regno Unito chiamato Food Standards Agency.
E’ un’agenzia che si occupa di salute pubblica e che ha lanciato un dato a dir poco allarmante. Sarebbero ben un milione di persone ogni anno le vittime di intossicazione alimentare.
Le persone spesso scaldano il cibo per non buttarlo via. Il risparmio è, infatti, notevole. Ciò permette quindi di rimangiare una seconda volta l’alimento, eliminando gli sprechi. Gli avanzi vengono spesso messi in frigo, come noto, per poterli poi riscaldare al momento opportuno.
Ma questo può provocare dei rischi. Il motivo sta nello sviluppo del batterio che è chiamato con il nome di Campylobacter. Esso si sviluppa nel cibo da asporto, ma non solo. L’Indipendent afferma che addirittura sarebbero 244.000 i casi di intossicazione riconducibili al pollo riscaldato. Eppure, quante volte abbiamo riscaldato il pollo senza che ci accadesse niente?
Esistono delle tecniche per riscaldare nel modo giusto i cibi, affinché essi non siano nocivi per la nostra salute.
Riscaldarli, ad esempio, ad una temperatura di circa 70°C può essere una buona idea, oltre a non superare più di due minuti di riscaldamento. L’intossicazione alimentare non è mai particolarmente grave. Avviene a causa dell’ingestione di alimenti contaminati da tossine o da batteri.
E’ vero che i sintomi sono molto debilitanti e dolorosi, ma in genere spariscono nell’arco di pochi giorni, quando le tossine verranno espulse dal corpo.
Causano nausea, dolori addominali, vomito, diarrea, spesso febbre. Gli alimenti che causano intossicazione sono spesso contaminati da Salmonella o da Escherichia Coli. Cuocendo bene gli alimenti, però, tali batteri non si sviluppano. Importante è anche un’adeguata conservazione dei cibi.
Ma quali sono, quindi, in sostanza gli alimenti che non devono essere consumati riscaldati. Cerchiamo di fare una vera e propria lista per cercare di stare alla larga dal riscaldarli.
Sembra impossibile, dato che si tratta di un alimento leggero e molto digeribile. Ma nel riso riscaldato può esservi un batterio che viene chiamato con il nome di Bacillus cereus. E’ un batterio che viene ucciso con il calore, ma che può sviluppare una resistenza. Le spore, una volta ingerite, si moltiplicano e possono provocare una intossicazione alimentare, chiamata con il nome di “sindrome del riso fritto”.
Anche il pollo, se riscaldato, rientra nella lista degli alimenti che non devono essere consumati.
Le magre carni bianche, infatti, possono sviluppare un batterio che va a modificare la struttura proteica, provocando sintomi di infezione alimentare.
Assieme alle barbabietole, anche meglio cuocere e mangiare subito anche il sedano e gli spinaci, senza mai riscaldarli. Qui, però, non si parla di intossicazione alimentare, ma di un qualcosa di più grave. I nitrati che si trovano in queste sostanze, infatti, possono trasformarsi in composti cancerogeni se esposti nuovamente ad alte temperature.
Se riscaldati, possono provocare mal di pancia poiché sono molto deperibili. Meglio cucinarli e consumarli subito anziché prepararne in grande quantità e poi riscaldarli.
Semaforo rosso anche per le uova. Esse sono, infatti, veicolo di tossinfezioni importanti, come ad esempio la Salmonellosi. Meglio non riscaldarle, perché il calore ne può modificare le proteine contenute nell’alimento, specialmente se è già stato bollito o strapazzato.
Infine, nella nostra lista vogliamo annoverare anche le patate.
Si possono preparare anche in grossa quantità, poiché durano a lungo, ma una volta preparate è meglio conservarle in un luogo fresco e non riscaldarle mai.
Attenzione anche agli oli. L’olio, infatti, diventa rancido piuttosto facilmente, specialmente quello ricavato dalle nocciole, dall’avocado e dalle noci. E’ meglio non usare mai questi oli per cucinare o friggere. Riscaldare il cibo potrebbe liberare acidi grassi trans. Per cucinare, quindi, molto meglio l’olio d’oliva, l’olio di semi di girasole, quello di arachidi o quello di mais, che hanno come caratteristica quella di irrancidire molto meno.
Questo è tutto ciò che dobbiamo sapere circa gli alimenti che non devono mai essere riscaldati, poiché pericolosi per la nostra salute. Si consiglia, quindi, di consumare i cibi appena cotti o, al massimo, una volta avanzati si possono utilizzare per gustose insalate fredde, piatti freddi e similari.