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Nel momento in cui sopraggiungono problematiche legate al cattivo funzionamento dell’apparato digerente, volgere uno sguardo attento e oculato all’alimentazione rappresenta molto di più di un particolare di importanza secondaria.
Scegliere determinate tipologie di cibi anziché altre per il reflusso gastroesofageo potrebbe quindi costituire un buon punto di partenza.
Tra i fastidi più comuni vi è senza dubbio il reflusso gastroesofageo, la ripetuta acidità potrebbe esserne uno dei sintomi che ne manifesta l’insorgenza.
Nonostante gli alimenti possono sortire effetti che variano da individuo a individuo, vi sono tuttavia alcune dritte di cui è bene venire a conoscenza.
Esistono infatti cibi e bevande i quali, per via di un tasso elevato di acidità, hanno il potere di accentuare tutta la sintomatologia correlata al reflusso gastroesofageo.
In base a ciò che affermano numerosi studi condotti a proposito, pare che ridurre ai minimi termini il consumo delle materie prime incriminate aiuterebbe a far decrescere la frequenza di fastidi che, spesso e volentieri, possono assumere entità anche grave.
Scendendo maggiormente nel particolare, quali sono gli alimenti consigliati e volti a tenere sotto controllo tale patologia? Ebbene, questi sono riassumibili nella maniera che segue.
Prima di tutto, cosa buona e giusta, sarebbe basare la propria alimentazione su un consumo se non altro più frequente di frutta e verdura. Per quello che riguarda le dosi, almeno una per pasto potrebbe essere sufficiente. Se l’entità del reflusso ha raggiunto un livello grave, opportuno sarebbe cibarsi di frutta o verdura sottoposta a previa cottura.
Anche l’acqua ricopre una grossa fetta di importanza, visto che deve essere assunta in quantità non inferiori al litro e mezzo giornaliero.
A proposito del latte, meglio orientare la propria scelta verso quello scremato o parzialmente scremato. Medesimo discorso interessa lo yogurt.
Contrariamente a quello che si potrebbe erroneamente credere, non bisogna per forza depennare i formaggi. Unica accortezza citabile è quella di virare su prodotti non stagionati, come mozzarella derivante dal latte vaccino.
Per la carne, appropriato è scegliere parti dell’animale caratterizzate da una bassa percentuale di grasso. Per il resto, via libera anche alle carni bianche.
Spostando l’attenzione verso il pesce, da limitare il più possibile è la scelta di specie grasse, tra cui anguille e salmoni. Semaforo verde per il pesce azzurro.
Sì alle uova, ma a condizione che esse non vengano fatte friggere. Unico grasso consentito è rintracciabile nell’olio extravergine d’oliva, meglio ancora se versato a crudo sulle pietanze. No a burro o altri grassi di origine animale.
In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, vi sono i salumi. Il loro utilizzo non va ridotto allo zero. É infatti sufficiente selezionare quelli meno grassi, come prosciutto di tacchino o bresaola.
Uno stile alimentare che segua qualche semplice accortezza, se unito alla selezione dei giusti alimenti, è in grado di fare la differenza. Proprio per questo, dei consigli utili possono essere così riassunti:
I liquidi, infatti, conferiscono una protezione maggiore alla mucosa gastrica;