Cannabis light e alimentazione: la strada verso la classificazione come superfood

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Presente in molti settori industriali, tra cui quello tessile ed edilizio, la canapa light è un argomento di grande interesse anche nel settore alimentare. Da molti anni, in Italia si discute per scrivere delle normative che autorizzino ogni parte che compone questo grande e redditizio mercato, e non senza incontrare pareri oppositori (ma che, nella quasi totalità dei casi, vengono bocciati).

Canapa integrata nell’alimentazione

La canapa leggera è ricca di moltissime proprietà, per questo ha trovato impiego anche in campo alimentare, soprattutto nella formulazione di olio di canapa, con una concentrazione di THC inferiore all’1%. Una fonte di ricchezza nutritiva che vede la Cannabis sativa L. (nome scientifico della pianta di canapa, originaria dell’Asia orientale e della Cina) la candidata ideale ad essere classificata come superfood.

La cannabis light e i suoi derivati, infatti, se integrata negli alimenti, permette di godere delle sue validissime proprietà nutritive a vantaggio della salute di chi la utilizza. Ma scegliere di integrare l’oli al CBD legale nella propria alimentazione costituisce anche un vantaggio non indifferente per la crescita di tutta la filiera produttiva.

Canapa leggera: chiamatela superfood

Sebbene non esista ancora una normativa specifica che classifichi la cannabis light tra i superfood, non sono necessarie le leggi per comprendere che si tratta di un prodotto ricco di proteine (anche vegetali e facilmente digeribili, come l’edestina e l’albumina) e di acidi grassi essenziali per l’organismo, quali l’Omega 3 (acido alfa-linolenico, che protegge contro le malattie cardiocircolatorie, l’obesità e il diabete mellito), l’Omega 6 (acido linoleico) e l’Omega 9, e che integrare la canapa light nell’alimentazione non può che fare bene all’organismo.

La canapa, dunque, è una valida combattente contro il colesterolo, ma anche per migliorare la salute del cuore e del cervello. Se inserita come alimento complementare in una dieta equilibrata, permette di apportare circa il 20-30% del fabbisogno proteico giornaliero. In più, è efficace anche nell’apporto di carboidrati, incrementando del 15% l’apporto di fibre necessarie all’organismo.

Ma le proprietà nutritive della canapa non finiscono qui. Nella canapa legale sono presenti anche molte vitamine ed altri nutrienti contenuti nel CBD, fra cui le fibre alimentari, le sostanze minerali, gli antiossidanti e la clorofilla.

Ricchissima di vitamina A, essenziale per la sua azione antiossidante e per il contrasto ai radicali liberi, la cannabis light contiene anche ottime percentuali di vitamine del gruppo B, E, PP e C, in cui si trovano ferro, calcio, manganese e fosforo.

Forte di tutti questi nutrienti, la canapa light non può rimanere ancora per molto tempo esclusa dalla categoria degli alimenti fondamentali nell’apporto dei benefici per il corpo, e pare che la strada da percorrere per ottenere la classificazione come superfood sia ormai molto breve.

Chi assume CBD integrato nella propria alimentazione, riscontra un miglioramento del sistema cardiovascolare e delle funzioni cognitive, una regolarità intestinale per via dell’apporto naturale di fibre contenute nella canapa, ed anche un aumento del senso di sazietà.

Se a questo si aggiunge il fatto che il CBD è un alleato anche della salute della pelle, della riduzione dello stress, del miglioramento della qualità del sonno e della riduzione di dolore e infiammazioni per via delle sue proprietà antiossidanti, ansiolitiche, antinfiammatorie e antidolorifiche, ritenere che la cannabis light certificata e controllata sia un vero e proprio superfood, non è affatto un passo azzardato.

Canapa leggera: non chiamatela novel food

Diverso è il discorso da fare, invece, in merito alla questione dell’appellativo di novel food. Nonostante i semi (soprattutto sgusciati), le foglie e i fiori di canapa siano stati riconosciuti dalla comunità scientifica come detentori di importanti valori nutritivi (proteine, acidi grassi Omega 3, fibre alimentari e micronutrienti) e fornitori di sostanze particolarmente interessanti solo da pochi anni, il consumo alimentare dei semi e delle altre parti di Cannabis Sativa L. risale a circa sette secoli fa.

Eppure, solamente a giugno 2023 l’Unione Europea ha riconosciuto le foglie di canapa come alimenti tradizionali. Pertanto, le foglie di cannabis light non rientrano nella procedura di autorizzazione stabilita dal Novel Food Regulation, entrato in vigore nel 1997.