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Campari ha registrato un crollo del -18,5% in Borsa, un dato che non può passare inosservato. Questo calo è stato accompagnato da un trimestrale che ha deluso le aspettative degli investitori, portando a una revisione delle previsioni di crescita. Nei primi nove mesi dell’anno, il gruppo ha riportato un utile di 423 milioni di euro, in calo del 5% rispetto all’anno precedente. Questo scenario ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità del marchio e sulla sua capacità di affrontare le sfide del mercato attuale.
Le ragioni di questo declino sono molteplici e complesse. In primo luogo, la debolezza macroeconomica gioca un ruolo cruciale. Con l’inflazione che continua a rimanere alta e la fiducia dei consumatori in calo, le spese per prodotti considerati ‘di lusso’ come i cocktail e i liquori tendono a diminuire. Quando i consumatori si trovano a dover fare delle scelte, le spese per il ‘piacere’ vengono spesso sacrificate a favore di quelle essenziali.
In aggiunta, il maltempo ha avuto un impatto negativo sulle vendite, scoraggiando i distributori dall’effettuare scorte. Questo fattore, unito all’incertezza strategica derivante dalle recenti dimissioni del CEO Matteo Fantacchiotti, ha ulteriormente complicato la situazione. Attualmente, la società è guidata da un amministratore delegato ad interim, mentre la ricerca per un nuovo CEO è in corso. Gli investitori sono ansiosi di vedere come la nuova leadership affronterà le sfide future e se sarà in grado di riportare Campari sulla strada della crescita.
Nonostante le difficoltà, Campari prevede una crescita delle vendite nette organiche nel prossimo futuro, sebbene si tratti di un incremento ‘low single digit’. La società sta lavorando per adattarsi alle nuove condizioni di mercato e per migliorare la propria posizione competitiva. Tuttavia, la strada da percorrere è lunga e richiederà strategie mirate e un’attenta gestione delle risorse. Gli investitori e gli analisti continueranno a monitorare da vicino l’evoluzione della situazione, sperando in segnali di ripresa e stabilità.