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Le festività natalizie del 2024 si preannunciano particolarmente impegnative per le famiglie pugliesi, che si trovano a dover affrontare un aumento significativo dei prezzi dei generi alimentari. Secondo un’indagine condotta da Coldiretti, la spesa media per il Natale si attesterà attorno ai 160 euro a famiglia, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. Questo aumento non si tradurrà, però, in un carrello più pieno, poiché i rincari colpiranno in particolare alcuni alimenti fondamentali per le celebrazioni, come pesce e verdure.
Nonostante i rincari, le tradizioni culinarie pugliesi rimangono salde. Durante la Vigilia di Natale, il pesce è il protagonista indiscusso, presente su quasi l’80% delle tavole. Che sia crudo o cotto, il pesce rappresenta un elemento essenziale dei pranzi festivi. A Natale, invece, la carne prende il sopravvento, con piatti come bolliti, arrosti e paste ripiene che arricchiscono le tavole. Le famiglie pugliesi dedicano in media tre ore alla preparazione dei piatti, un chiaro segno dell’importanza della tradizione gastronomica.
Il trend di quest’anno evidenzia un forte ritorno alla tradizione, con la maggior parte degli italiani che sceglie piatti tipici della cucina italiana, riconosciuta come patrimonio dell’UNESCO. Nonostante le difficoltà economiche, le famiglie non sembrano disposte a compromettere la qualità dei loro pasti. I regali enogastronomici si confermano tra le scelte più popolari, riflettendo un interesse crescente per la riscoperta delle ricette tradizionali.
Inoltre, lo spumante rimane un must per le celebrazioni, mentre il panettone supera il pandoro nelle preferenze dolciarie.
La crisi internazionale del cacao ha avuto un impatto significativo sui prezzi dei dolci natalizi, con un aumento notevole per torroni e dolci al cioccolato. I panettoni e pandori industriali hanno visto un incremento dei prezzi che varia tra i 5 e i 14 euro, mentre i prodotti artigianali possono arrivare a costare fino a 60 euro.
I torroni al cioccolato, in particolare, hanno registrato un aumento del 30% rispetto all’anno scorso, evidenziando come le famiglie pugliesi dovranno fare i conti con costi sempre più elevati per i dolci tradizionali.