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Le armelline, conosciute anche come semi di albicocca e pesca, sono i semi contenuti all’interno dei noccioli di questi frutti. Il termine deriva dal dialetto veneto, dove “armellino” indica l’albicocca. Questi semi, dal sapore leggermente amarognolo, vengono utilizzati in cucina per conferire un aroma particolare a diverse preparazioni, in particolare nella pasticceria. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione al loro consumo, poiché contengono sostanze tossiche.
Le armelline contengono amigdalina, un glicoside cianogenetico che, attraverso un processo di idrolisi, produce acido cianidrico, una sostanza altamente tossica. Per questo motivo, il consumo diretto di questi semi è sconsigliato, specialmente per i bambini. Anche se la loro essenza può essere utilizzata in cucina, è importante non superare le dosi raccomandate. Secondo l’EFSA, un adulto non dovrebbe consumare più di tre semi al giorno per evitare rischi per la salute.
Nonostante la loro tossicità, le armelline sono apprezzate per il loro sapore unico e vengono utilizzate in vari modi in cucina. La loro essenza è spesso impiegata per aromatizzare dolci, come amaretti e biscotti, e per insaporire sciroppi e liquori. Inoltre, possono essere abbinate alle mandorle dolci per esaltare ulteriormente il loro sapore. È importante sottolineare che, sebbene possano essere trovate in negozi di alimenti biologici, è fondamentale utilizzarle con cautela e non consumarle in eccesso.
Le armelline sono anche una fonte di nutrienti, contenendo circa il 50% di grassi, principalmente insaturi e polinsaturi, il 25% di proteine, l’8% di carboidrati e il 5% di fibre. Sono ricche di vitamina E, un antiossidante importante per la salute. Tuttavia, nonostante i loro benefici nutrizionali, è essenziale ricordare che il loro consumo deve essere limitato a causa della presenza di cianuro.