Alex Atala è un famoso chef stellato nato in Brasile il 3 giugno del 1968.
Intraprende la sua strada iscrivendosi alla scuola alberghiera di Namur, in Belgio.
Grazie alla sua inspiegabile bravura, molti autori hanno parlato di lui in diversi libri: “Para Ler”, “Guide Bresil”, “Dom, die neue brasilianische Kuche”, ” D.O.M.: Rediscovering Brazilian Ingredients”, “Com Unhas, Dentes e Cuca”, “Por una gastronomia brasileira” ed infine “D.O.M. Redescobrindo Ingredients Brasileiros”.
Alex Atala ha avuto diverse esperienze lavorative nel campo culinario.
Per primo si trasferì a Bruxelles per lavora al tanto rinomato ristorante “Berneau” e poi in Borgogna al “Bernard Loiseau“(entrambi ristoranti con tre stelle Michelin) dove poté toccare con mano la vera arte culinaria del ‘900.
A seguito di queste non indifferenti esperienze, si sposta in Italia, più precisamente a Milano, dove resterà per due anni, per lavorare in piccoli ristoranti questa volta, però, non tristellati.
Da qui capì che cucinare cibi in modo “semplice“, non vuol dire che sia facile data la sua esperienza con i pugliesi che gli chiesero di cucinare delle facilissime, apparentemente, orecchiette ma si accorse che in realtà non era affatto così.
Al termine di questo “giro del mondo” in cui ha imparato tecniche assai sopraffine e indiscutili, torna nel suo amato Brasile, a San Paolo, dove decide di cominciare a mettere in atto tutte le nozioni apprese in Europa.
Si accorge però che nella sua città ci sono moltissimi italiani e che quindi la sua e la loro cultura nell’ambito culinario non differisce di molto dalla nostra. Apre così un ristorante tutto suo chiamato “DOM” che sta per “Deo optimo maximo” ma anche per “Domus” quindi “casa”.
Ebbene sì, il “DOM” è la casa della cucina gastronomica brasiliana moderna.
Qui, lo chef utilizza per lo più ingredienti provenienti dall’Amazzonia, presenti anche precedentemente come cibi della dieta della gente indigena. Questa saggia decisione è stata presa prima per salvaguardare l’ambiente, poi per fornire un certo reddito ad una regione e a una comunità come quella dall’Amazzonia.
Un esempio di queste pregiate specialità sono le formiche che hanno lo stesso sapore dello zenzero e della citrinella che pone generosamente su un letto di ananas.
Le specialità che si possono trovare sono davvero molte: cuore di palma in forma di fettuccine guarnite con il burro e la salvia; poi ci sono le lumache di mare con wakame e spuma di mandarini; ancora c’è il riso nero croccante con latte di cocco e verdure e fettuccine di palmito pupunha alla carbonara e tanti altri ancora.
Quando gli ospiti andranno ad ordinare potranno scegliere solo tra due menù fissi: il primo prende il nome di “menù degustazione” composto da 4 o da 8 portate con l’aggiunta del dessert e cheese; l’altro, che prende il nome di “menù mangiafoglia” per chi volesse ridimensionare un po’ le spese.
Perciò, in questo ristorante non è possibile richiedere un menù alla carta. Accompagnati a queste bontà, ovviamente, ci sono dei vini di origini biologica provenienti appunto dal Brasile, dal Cile, dall’Argentina ed infine dalla Francia.
Alex ama molto sorprendere i suoi clienti con questi composti dai sapori dinamici con una nota che riporta all’esotico.
Il DOM è situato a pochi metri dalla spiaggia infatti ci si aspetterebbe noci di cocco e feeijohadas anziché alta cucina.
Invece, per quanto riguarda la struttura, suggestiva e moderna, è composta da da due sale e un bar. All’interno di questi spazi troviamo delle luci soffuse capaci di rendere l’atmosfera delicata, intima e allo stesso tempo familiare.
È ritenuto il miglior ristorante di tutto il Brasile, anche perché l’unico ad essere stellato. Oltre a ciò è entrato a far parte della lista “World’s 50 best” accaparra dosi il posto come settimo.
Insomma, Alex Atala è lo chef stellato più amato nel suo paese e uno dei più favoriti, seguiti ed acclamati a livello mondiale.