AffogaTOH: il gelato che sostiene la ricerca sul cancro

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Un incontro tra gelato e arte

Nel cuore di Torino, un gelatiere e un artista hanno dato vita a un progetto innovativo che unisce il piacere del gelato alla solidarietà. Alberto Marchetti, noto per le sue creazioni dolciarie, ha collaborato con l’artista Nicola Russo per realizzare AffogaTOH, un gelato da passeggio che non solo delizia il palato, ma contribuisce anche a una causa nobile: la ricerca sul cancro. Questo incontro ha dato vita a un prodotto che rappresenta l’essenza della città, unendo tradizione e innovazione.

AffogaTOH: un gelato con una missione

AffogaTOH è una rivisitazione del classico bicerin torinese, un dolce che combina gelato al caffè, Zabà, panna montata e nocciolini di Chivasso. Ma ciò che rende questo gelato davvero speciale è il suo scopo: metà del ricavato delle vendite sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS. Con un obiettivo di 5000 gelati, Marchetti e Russo sperano di raccogliere fondi significativi per sostenere la ricerca oncologica, un tema di grande rilevanza sociale.

Un simbolo torinese

Il design del bicchiere d’asporto di AffogaTOH è un omaggio alla cultura torinese, con l’immagine di un toro, simbolo della città, che rappresenta la forza e la determinazione. Nicola Russo, l’artista dietro questa creazione, ha dichiarato che l’idea di unire le forze con Marchetti è stata naturale, dato il loro comune desiderio di fare del bene. Questo progetto non è solo un modo per gustare un gelato, ma anche un’opportunità per contribuire a una causa importante, rendendo ogni assaggio un gesto di solidarietà.

Un gesto di speranza

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS, destinataria dei fondi, è attivamente coinvolta nella lotta contro il cancro attraverso il centro oncologico Istituto di Candiolo. Con iniziative come AffogaTOH, si spera di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca e della prevenzione. Ogni gelato venduto rappresenta non solo un momento di dolcezza, ma anche un passo verso un futuro migliore per chi combatte contro questa malattia.